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 pagina visitata 3793 volte dal 27/04/2006  
TEMA: RIASSETTO DELLE ISTITUZIONI

Organi cartografici dello stato, istituzioni pubbliche centrali e periferiche per l'informazione territoriale-ambientale. Riassetto delle competenze e rapporti con il mercato.

ASSEGNISTA
Antonella Sau

DOCENTI DI RIFERIMENTO
Di Prinzio, Bianchin, Dugato, docenti del gruppo "Filiera Sit"

Tutor interno: prof. Marco Dugato

Scenario di Riferimento
Il panorama dei soggetti pubblici aventi competenza istituzionale in materia di produzione di informazione territoriale ed ambientale nell'attuale ordinamento si presenta come fortemente composito, disarticolato, e conseguentemente impreparato ad integrarsi con l'offerta del mercato, sia nel settore dei dati che in quello della cartografia, perché da un lato la vasta gamma di sensori oggi esistenti offre enormi possibilità di lettura e comprensione sistematica dei fenomeni territoriali ed ambientali, e dall'altro le nuove tecnologie sono ormai profondamente integrate e costituiscono un sistema organico di risorse imperniate sull'informazione georeferenziate
In altri termini, cinque organi cartografici dello Stato (Istituto Geografico Militare, Catasto, Apat, CIGA, Istituto Idrografico della Marina), alcuni Ministeri (Ambiente, Ministero per la Riforma e l'Innovazione della pubblic amministrazione- Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), le regioni e soprattutto diversi enti locali territoriali, hanno oggi competenze e responsabilità istituzionali nella produzione di informazioni territoriali ed ambientali.
Di fatto una pluralità di soggetti pubblici con un insieme di competenze e responsabilità attualmente prive di coordinamento e coerenza reciproca, in una condizione di oggettivo declino rispetto a rilevanti tradizioni scientifiche, culturali, organizzative e produttive, peraltro penalizzati da derive spesso autoreferenziali .
Privi, in altri termini, di capacità di analisi ed interpretazione delle crescenti domande che sullo stato e sui trend dei fenomeni territorio-ambiente pongono il mercato, così come il sistema dei soggetti pubblici, e quanti con forme diverse si occupano o hanno responsabilità nel governo o nella gestione del territorio.
Senza trascurare, inoltre, che il quadro complessivo che si è sommariamente cercato di tratteggiare, si pone in forte contrasto con quanto il legislatore nazionale ha prodotto in forme innovative, negli anni recenti, in tema di istituzioni, norme e strumenti per la gestione del territorio-ambiente, contesto normativo che introduce in modi del tutto espliciti e articolati l'integrazione di quadri di conoscenza specifici nei processi decisionali in materia di governo del territorio.

Elementi salienti
Obiettivo della ricerca è quindi, in primis, quello di analizzare il quadro di coerenza ed incoerenza nel profilo, nelle missioni e nelle pratiche delle istituzioni pubbliche cui sono attribuite, a vari livelli, funzioni specifiche nella conoscenza del territorio, al fine di mappare la natura e le ragioni della crisi/declino delle diverse realtà istituzionali presenti in questo settore, ricostruendo e sistematizzando il dibattito sul tema del necessario riassetto delle competenze pubbliche e del rapporto di queste con i diversi soggetti presenti nel mercato dell'informazione geografica, con la finalità generale, da un lato, di contribuire al rilancio culturale e scientifico del dibattito su un tema di grande rilevanza per la gestione del territorio nel nostro Paese, che in altre realtà europee ha raggiunto e consolidato rilevanti risultati, e a fronte di importanti Direttive UE che imprimono forti sollecitazioni alla ridefinizione e al riassetto delle strutture informative a livello dei venticinque stati membri (cfr. Direttiva Inspire), e con l'intento specifico, dall'altro, di favorire un effettivo incontro tra la "domanda informativa" in materia territorio-ambiente espresse dal mercato pubblico (come da quello privato) e la corrispondente "offerta" sul piano istituzionale.
Sotto questo profilo, se a conclusione logica del percorso normativo ed istituzionale di coordinamento ed armonizzazione delle politiche relative alla circolazione dei dati territoriali di comune interesse, che siano in grado di coprire l'intero territorio nazionale, il nostro legislatore si è espressamente occupato di "database territoriali", con il recente Codice dell'Amministrazione Digitale (d. lgs. 7 marzo 2005, n. 82, come modificato dal d. lgs. 4 aprile 2006, n. 159), che difatti all'articolo 60 introduce la nozione di base di dati di interesse nazionale, definendola come "l'insieme delle informazioni raccolte e gestite digitalmente dalle pubbliche amministrazioni, omogenee per tipologia e contenuto e la cui conoscenza è utilizzabile dalle pubbliche amministrazioni per l'esercizio delle proprie funzioni e nel rispetto delle competenze e delle normative vigenti", il problema concreto (destinato a diventare sempre più attuale) che attualmente si pone alle amministrazioni pubbliche è invece quello dell'utilizzo integrato di più banche dati, diversamente acquisite, per l'esercizio delle funzioni cui le stesse sono titolari e soprattutto ai fini dello svolgimento di politiche integrate di governo/gestione del territorio.

Temi aperti e criticità
La soluzione del problema della circolazione delle informazioni territoriali ed ambientali, nodo centrale della ricerca in esame, rende ipotizzabile da un lato la configurazione di un'Agenzia nazionale, strutturata in Agenzie regionali, incaricata del difficile compito della realizzazione di un sistema integrato di raccolta, elaborazione e diffusione delle informazioni de qua, che si avvalga dei contributi offerti dalle nuove tecnologie, senza trascurare l'eventualità di un'esternalizzazione nell'esercizio concreto delle singole funzioni di cui essa è titolare.


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